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Ma è possibile rispondere a queste domande? Il male non resta, in fondo, sempre un mistero, anche quando il più bravo degli investigatori abbia scoperto l'autore di un dato tipo di male?
E' per questo che il presente lavoro sceglie la via dell'interattività: non fornisce risposte sul problema; invita lo spettatore a cercare una sua risposta, ma soprattutto a cercare e basta.
Il finale del racconto di Poe dà una sua interpretazione del perché si compia il male. A questo finale ho voluto affiancarne altri due, scritti da me in maniera compatibile con le premesse della vicenda ma diversi nell'interpretazione data al male.
Vengono fuori tre proposte:
una, secondo la quale il male è originato da una scelta libera dell'uomo (finale "A");
un'altra, che considera il male una forza della natura (finale "B");
un'ultima, che attribuisce il male ad una causa di ordine sovrannaturale (finale "C").
Al pubblico che non conosca già il racconto non è dato sapere quale sia il finale scritto da Poe, proprio per ribadire che la scelta è esclusivamente sua.
I tre finali, dunque (uno dei quali il pubblico sceglierà, volta per volta, di vedere) non sono una trovata ad effetto, ma soltanto un semplice strumento per suggerire tutto questo.
GIANCARLO LOFFARELLI