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UN APPROCCIO MULTIDISCIPLINARE

LETTERATURA.
La figura di Antonio Fogazzaro, più di altre forse, permette di mostrare come, aldilà degli stereotipi, il panorama letterario postunitario in Italia sia molto articolato. Particolarmente, a cavallo degli anni Settanta e Ottanta del XIX secolo, i tre principali movimenti letterari italiani (Scapigliatura, Verismo e Decadentismo) si presentano tutt'altro che conchiusi ognuno in se stesso. Al contrario, appare estremamente difficile districare le linee di relazione che li legano reciprocamente.

Fogazzaro incarna tutto questo in maniera esemplare: la sua formazione è milanese, negli ambienti della Scapigliatura, con alcuni dei più importanti esponenti del movimento, come Arrigo Boito e Igino Ugo Tarchetti, intratterrà un intenso rapporto d'amicizia; Malombra viene pubblicato nello stesso anno (1881) in cui Verga pubblica I Malavoglia; l'appellativo di "inetto", più volte attribuito al protagonista di Malombra, Corrado Silla, risulta essere una interessante anticipazione della ben nota tematica sveviana.

La stessa critica, negli anni, si è mostrata combattuta nel tentativo di collocare Fogazzaro. Walter Binni considera la sua opera "più vicina a certo torbidume romantico del primo Ottocento", mentre Natalino Sapegno nota come in Fogazzaro siano compresenti richiami e suggestioni diverse: "un'esperienza che si ricollega al verismo", "elementi di formazione letteraria come il romanticismo sentimentale aleardiano", "certe irrequietezze della scapigliatura", per concludere poi che "egli rappresenta la prima, ben chiara, rottura del mondo culturale e morale ottocentesco, l'insorgere di una sensibilità perplessa e decadentistica". Giulio Ferroni, invece, dopo aver precisato che "la usuale ascrizione di Fogazzaro al decadentismo non è accettabile", sottolinea una certa propensione al realismo, particolarmente in Malombra, dove sono molto presenti, ad esempio, espressioni dialettali.

Insomma, un percorso letterario che intendesse abbandonare le sicurezze di automatiche collocazioni degli autori in movimenti letterari rigidamente codificati, troverebbe in Fogazzaro uno stimolante esempio di contaminatio molto vicino ad una sensibilità moderna di intendere la letteratura.

STORIA.
Quando scrive Malombra, il vicentino Fogazzaro è italiano da poco tempo ed ambienta il suo romanzo in un'Italia ancora monca, fra l'altro, del Veneto; le vicende narrate spaziano in un arco di tempo che copre le prime due guerre d'indipendenza e l'unificazione italiana. In particolare, Corrado Silla si è distinto nella guerra del '59 contro l'Austria.

Ma, accanto alle vicende belliche, nel romanzo trova larga trattazione il dibattito fra liberali e democratici. Si pensi al capitolo sesto della prima parte, quando, nel corso di una partita a scacchi, il Conte Cesare, acceso liberale ma dichiarato nemico di ogni forma di egualitarismo democratico, si scontra con Silla, fervido sostenitore proprio di ideali democratici quasi socialisteggianti.