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IL CONTRATTO
di
Giancarlo Loffarelli

PRESENTAZIONE

Il contratto è una commedia in due atti, ambientata ai nostri giorni, scritta in dialetto setino da Giancarlo Loffarelli per Martufello (Maurizio Maturani). Sulla scena, il salotto di un benestante proprietario terriero di Sezze (Péppo), ruotano sette personaggi interpretati da altrettanti attori.

Péppo (interpretato da Martufello) è un piccolo proprietario terriero orgoglioso della sua identità contadina tanto da ostinarsi a coltivare personalmente i propri terreni, nonostante la sua agiata condizione economica gli permetterebbe di incarnare il ruolo di un moderno proprietario-manager d’azienda.

Ben diversa da lui è sua moglie ‘Ndòniétta, (interpretata da Marina Eianti), che invece è perfettamente a suo agio nei panni della donna benestante, che può permettersi di trascorrere le sue occupatissime giornate fra la palestra e l’estetista, il parrucchiere e il dietologo.

Con una mentalità così sensibile al culto dell’apparenza, ‘Ndòniétta coltiva un sogno: quello di vedere la sua bella figlia raggiungere il successo in televisione. Traccia evidente che il sogno di ‘Ndòniétta è molto antico è data dal fatto che la ragazza porta un nome impegnativo: Sciaron (interpretata da Luigina Ricci).

Sul futuro della figlia sono sorti i primi scontri fra Péppo e ‘Ndòniétta. Il padre, infatti, vede come fumo negli occhi il sogno televisivo: egli ha caparbiamente voluto che Sciaron studiasse al Liceo Classico, nonostante la moglie abbia fatto di tutto per impedirlo, convinta che la cultura è un insormontabile ostacolo alla carriera televisiva. Su questo punto, però, Péppo ha avuto la meglio e, visto lo scarso impegno della figlia, l’ha affidata alle cure di un suo vecchio amico d’infanzia, ora insegnante di Latino e Greco presso il Liceo Classico locale: Antonio (interpretato da Giancarlo Loffarelli).

L’ostilità di Péppo nei confronti della televisione è dovuta, in parte, anche all’esperienza diretta, che egli ha in casa, dei pessimi risultati a cui essa conduce. Vive, infatti, con lui, suo fratello Pétrùccio (interpretato da Roberto Baratta), scapolo e perennemente incollato al televisore. Pétrùccio è diventato quasi completamente sordo e non si comprende se lo è diventato perché ha costantemente alle orecchie le cuffie con cui sente la televisione o se tiene le cuffie perché sordo.