Guidato dal meccanismo metateatrale e dallo scoppiettante ritmo comico tutto costruito sulle bizzarrie del protagonista, lo spettatore si trova dinanzi al mondo teatrale letto e interpretato come una sorta di microcosmo in cui non è difficile scorgere il nostro mondo, con le sue ambizioni, i suoi tic, le sue manie, i protagonismi, descritti con una garbata ma esilarante ironia che ne fa esplodere tutti i paradossi e le contraddizioni. Al tempo stesso, intrecciata alla satira sulla società contemporanea, la commedia presenta anche una ilare riflessione sulle ragioni di un successo o di un insuccesso nella vita, su quanto essi siano dovuti al caso, al destino, alla determinazione delle persone.
Il testo, infine, si avvale dell’esperienza diretta, benché mediata dalla finzione drammaturgica che ne modifica non pochi tratti, della vita artistica di Martufello stesso, cui è affidata l’interpretazione del protagonista dello spettacolo. La carriera di Martufello, in effetti, si presenta come una sorta di modello reale di come la determinazione di un giovane di provincia possa condurre al coronamento del proprio sogno artistico ed esistenziale.
GIANCARLO LOFFARELLI