I LIEDER DI SCHUMANN
di
Giancarlo Loffarelli

NOTE DI REGIA 

Scritta nel 1997, la commedia I Lieder di Schumann ha debuttato, nel marzo del 1999, al Teatro Tordinona di Roma all’interno della Rassegna “Drammaturgia emergente” dove il suo autore vince il premio come “Miglior autore” (giuria presieduta da Aldo Nicolaj). Nel mese di agosto dello stesso anno, per la stessa commedia, la Compagnia teatrale “Le colonne” riceve il premio “Protagonisti del teatro” del “Festival del teatro italiano” (direzione artistica di Franco Portone e Renato Giordano).

Nel maggio del 2001, la commedia riceve una Menzione speciale a “Napoli drammaturgia in Festival” (giuria presieduta da Manlio Santanelli). Nel maggio 2004, ancora con I Lieder di Schumann, l’autore vince il premio quale “Miglior autore” al Premio Nazionale “Giorgio Totola” di Verona. Dopo il debutto del 1999 per opera della Compagnia teatrale “Le colonne”, la commedia è messa in scena da diverse altre Compagnie che la presentano in numerosi teatri italiani: viene rappresentata a Roma presso il Teatro Tirso e al Festival del Teatro italiano dalla Compagnia “Marte 2010”; la Compagnia “Delitto d’autore” la porta in scena a Roma presso il Teatro Testaccio e nel corso di fortunate tournée in Campania e in Veneto; con la regia di Francesco Piotti è in scena a Roma presso il Teatro Colosseo e poi in tournée in Toscana. Nel 2003 è stata tradotta in lingua turca per il Teatro Stabile di Istanbul e nel 2005 in lingua francese per l’Università di Nizza.

Dopo aver aperto alla commedia la strada per il considerevole successo di critica e di pubblico, la Compagnia teatrale “Le colonne” torna a metterla in scena a partire dal 2006 fino al 2015. Attraverso un tono leggero, tutto giostrato su un umorismo di parola e non di situazione, ne I Lieder di Schumann vengono raccontate dagli stessi protagonisti le vicende di due coppie le cui vicissitudini sentimentali sono occasione per toccare le più svariate tematiche della vita a due. Carla ed Edoardo sono sposati da diverso tempo, medico lei, pianista lui. Il loro matrimonio sembra ormai incanalato sulla strada dell'abitudine e dello scontato. Carla stringe amicizia con Ottilia, una sua paziente che fa la cantante lirica e la invita a cena insieme al "professore", il suo compagno con il quale hanno in programma di sposarsi. Ma, fatalmente, Ottilia ed Edoardo vengono attratti da una reciproca passione nata, probabilmente, dalla comune passione per la musica. Carla cerca di "vendicarsi" cercando di innamorarsi del professore che s'è messo a farle la corte. Fin qui, la scelta formale, attorno a cui si sviluppa la storia, è quella degli stereotipi sia linguistici che di situazione. Ma quando sembra che le due coppie stiano per ricomporsi nella loro struttura originaria, un evento imprevisto imprime alla vicenda e alla sua messinscena teatrale una svolta che costituisce l’elemento caratterizzante la commedia. Vero e proprio protagonista della vicenda diventa infatti il tempo, poiché ai personaggi è data, nella finzione scenica, quella capacità non concessa all'uomo di sottrarsi ai vincoli del tempo. Questa possibilità, di entrare e uscire dalla dimensione temporale, conferisce ai personaggi e a tutto il testo, un distacco ironico che costituisce la vera cifra stilistica della commedia.

GIANCARLO LOFFARELLI